Storia & Narrazione tra Carcano e Ariberto

Anche quest'anno Storia & Narrazione si sdoppia!

Oltre ai tradizionali appuntamenti al Teatro Ariberto di Milano (Via Daniele Crespi, 9, 20123 Milano MI), per la quattordicesima stagione sono previste anche tre rappresentazioni al Teatro Carcano (Corso di Porta Romana, 63, 20122 Milano MI)

Per ogni informazione e per acquistare i biglietti clicca sui siti dei teatri: 

https://www.teatrocarcano.com/spettacoli/muro-contro-muro/

http://home.nuovoteatroariberto.it/

Olivetti e il primo pc.

La grande opportunità perduta

28 ottobre 2019, 20:30

@TEATRO CARCANO  

di e con Paolo Colombo 

Paolo Colombo racconta l’avventura pionieristica della Olivetti nel mondo dell’elettronica: un laboratorio di giovani talenti, i primi passi dell’informatica in Italia, la straordinaria realizzazione del primo personal computer. Sullo sfondo della storia italiana dell’Italia degli anni ’50 e ’60 emerge un fantastico affresco della Olivetti di Adriano, fucina di sogni, di creatività e di cultura raffinata, ma anche di robusti successi commerciali a livello internazionale.

Eppure, nel ’64, si alza un vero e proprio muro all’innovazione. Chi lo vuole, e perché? L’Olivetti viene costretta ad abbandonare l’elettronica, lasciando che i frutti del genio italiano si secchino sulla pianta. Una potenziale ‘Silicon Valley’ tricolore muore appena nata.

Raccontare questa storia vuol dire sottolineare – davanti alla resistenza che il sistema economico e politico oppone al cambiamento – l’importanza del riporre della fiducia nella capacità di visione di uomini illuminati, nell’intraprendenza dei giovani, negli effetti virtuosi dell’innovazione: una fiducia senza la quale le crisi paiono insuperabili. Sorge allora una domanda decisiva: cosa vogliamo davvero per il futuro del nostro Paese? 

 

Un giorno, per caso. 9 novembre 1989: la caduta del muro di Berlino.

7 novembre 2019, ore 20:45 

@NUOVO TEATRO ARIBERTO

Di e con Pietro Cuomo

Questo è il racconto di un giorno, un giorno lungo 28 anni: il 9 novembre del 1989, infatti, cominciava a cadere il muro di Berlino, la barriera simbolica e materiale che aveva diviso una città e il mondo in due blocchi contrapposti, che aveva fatto di Berlino una delle frontiere più calde della Guerra Fredda. Una storia intrisa di lacrime e sangue ma dal finale totalmente imprevisto, quasi tragicomico. Ed ecco allora che i sorprendenti eventi del 9 novembre del 1989, diventano l’occasione per rivivere i punti salienti di questa immane tragedia e del modo in cui, quasi per caso, è terminata.

  

Il crollo della cortina di ferro.

Ceausescu, la Romania e i mostri della politica

2 dicembre 2019, 20:30 

@TEATRO CARCANO  

di e con Paolo Colombo 

Abbiamo parlato per anni di ‘allargamento a Est dell’Europa’ e ancora oggi sappiamo poco o nulla della storia dei Paesi che stavano un tempo al di là della “cortina di ferro”. Eppure, quei Paesi erano un vero cuore pulsante dell’Europa pre-bellica. Paolo Colombo racconta qui la storia della Romania soffocata dalla dittatura del socialismo reale.

È la storia, che ancora oggi pare incredibile, del “lato oscuro” della politica: fatto di sopraffazione, arbitrio, meschina ricerca del potere, incapacità, arroganza e mistificazione. Ed è facile capire che non si tratta solo di un’esperienza rumena.

Esattamente nel 30° anniversario della “caduta del Muro”, muovendosi tra le lontane origini romane, il mito di Dracula, le finali di Coppa dei Campioni giocate dalla Steaua, le toccanti vicissitudini subite dalla città di Bucarest, questo History telling traccia le vicende del regime comunista di Nicolae Ceausescu e della rocambolesca rivoluzione che ad esso pose fine proprio nel dicembre del 1989.

Musiche, filmati e immagini aiutano nel difficile compito di chiederci “cos’è davvero la politica?”. Non è solo la maschera positiva ed idealistica che ci viene proposta dalla propaganda, ma anche una faccenda molto più ‘bassa’ e dura da vivere: e alcuni popoli – come quello rumeno – hanno avuto il destino di dover convivere a lungo e più da vicino con il ‘mostro’ della politica. Un mostro che l’occidente finge di non dover più incontrare.

 

Muri.

Storie di umanità divisa: dalla Muraglia cinese a Banksy 

23 gennaio 2020, 10:30 

27 gennaio 2020, 10:30

10 febbraio 2020, 20:30

@TEATRO CARCANO  

di e con Paolo Colombo

con la partecipazione di Michele Tranquillini

Per un breve momento della nostra storia, alla fine del ‘900, abbiamo creduto in un futuro dove non ci sarebbero più stati muri. D’altra parte, muri che ci sembravano indistruttibili si erano rivelati inaspettatamente fragilissimi ed erano clamorosamente caduti. E invece le cose sono andate diversamente.

Perché il mondo odierno ci restituisce una immagine così divisa, frammentata, segmentata da ogni tipo di muro? Forse è giusto porsi questa domanda.

Attraverso le parole di Paolo Colombo e nella magia dei disegni di Michele Tranquillini è possibile vedere muri che crescono e che cadono, ascoltare le storie di coloro che vivono alla loro ombra, distinguere i segni e i di-segni che li ricoprono, capirne il senso e talvolta l’assurdità: dal Vallo di Adriano alla Muraglia cinese, dal Muro di Berlino alle pareti dei luoghi sacri di Gerusalemme.

Perché la storia umana, fin dall’antichità, è in realtà costellata da muri. “Se i muri potessero parlare…”, si usa dire. In questo eccezionale History telling, i muri ci parlano: della nostra storia, dei nostri limiti, delle nostre aspirazioni. Ci parlano di noi.

 

Sul promontorio estremo dei secoli.

Perché i tedeschi accettarono il Nazismo?

5 marzo 2020, ore 20:45 

@NUOVO TEATRO ARIBERTO

Di e con Paolo Colombo  

Provare davvero a chiedersi come una Germania arrivata nell’arco di qualche decennio ai picchi della produzione culturale e artistica occidentale possa avvallare negli anni ’30 del ‘900 il nazismo equivale a mettere in dubbio una spiegazione che, più o meno inconsciamente, si nasconde in ognuno di noi e addossa tutte le colpe a una sorta di incarnazione demoniaca nel popolo tedesco di quel tempo. Questa narrazione prova a suggerire una diversa prospettiva, raccontando – con l’ausilio di immagini, filmati e musiche – il frenetico succedersi di clamorosi cambiamenti (difficile ormai da percepire con gli occhi e con la mentalità odierna) che interessa tutta l’Europa tra la seconda metà dell’800 e gli inizi del ‘900. In una carrellata volutamente accelerata e trascinante si succedono nel racconto Marx e Freud, Einstein e Joyce, Schönberg e Darwin, il cinema e l’automobile, le onde radio e il futurismo, il primitivismo e la radio, le avanguardie artistiche e il colonialismo… 

Forse, ai contemporanei di Adolf Hitler, il mondo era ‘esploso’ in mano con tutte le coordinate che lo definivano fino a quel momento.

 

Born to be alive.

Storia della Disco Music e del coming out gay.

2 aprile 2020, ore 20:45 

@NUOVO TEATRO ARIBERTO

Di e con Paolo Colombo 

C’è una storia che nessuno – soprattutto fuori dagli Stati Uniti – conosce: quella che negli anni ’70 lega tra loro la nascita della Disco Music e il coming out dei gay a livello sociale. È una storia fatta di lotte e battaglie contro l’emarginazione e la discriminazione (che accomuna agli omosessuali gli afroamericani, gli italoamericani, le donne…), di grandi personaggi della musica (Barry White, Donna Summer, i Bee Gees…), di rivoluzione culturale (le radio, le discoteche, la moda…). Una storia di libertà e di liberazione. Una storia di sfrenato divertimento e di sfrenata perdizione. Un storia di creativa genialità e di smaccato business.

Una storia che, in certa misura, cambia la Storia.

Una storia dal ritmo incalzante come… un pezzo Disco. 

 

Quella strana gioia di vivere.

Felicità, storia e canzoni nell’Italia della Ricostruzione.

7 maggio 2020, ore 20:45

@NUOVO TEATRO ARIBERTO

Di e con Paolo Colombo e Gioachino Lanotte.

Si può ricostruire la storia di un sentimento? Qui si prova a raccontare la felicità, o, meglio, qualcosa che sta nei dintorni della felicità: un sentimento raro. E infatti, se si va a cercarlo da qualche parte, nella storia (come nella vita comune), si fa enormemente fatica a trovarlo. Perché quando si rac- conta la storia, quella con la S maiuscola, al 99% si racconta di drammi, di catastrofi, di conflitti, di sofferenze.

Gli anni immediatamente successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale forse hanno coinciso con un breve tempo in cui gli italiani sono stati, in un certo qual modo, più felici. Lo si racconterà nella scia delle canzoni di allora per ritrovare le piccole storie personali (ragionieri, ballerini, emigranti, orfani di guerra…) indispensabili a tessere la trama della grande Storia; assieme a queste, storie più note (Bartali, Fred Buscaglione, Gianni Rivera e Sandro Mazzola…) segnano il percorso che si compie attraverso un’Italia in cui (tra vecchie miserie e nuove automobili, vecchie romanze e nuovo swing, vecchie abitudini alimentari e nuovi look) donne e uomini vogliono lasciarsi alle spalle i dolori di un tempo tremendo e si affannano a coltivare con enorme impegno e dedizione un sentimento delicatissimo e impagabile: la felicità

 

 

Quei bravi ragazzi. Falcone, Borsellino e gli altri:

lacrime di coccodrillo e impegno civile in trent’anni di storia italiana.

4 giugno 2020 ore 20:45 

@NUOVO TEATRO ARIBERTO

Di e con Pietro Cuomo

Tra i vizi del costume nazionale, sembra spiccare la singolare capacità dell’Italia di voltare le spalle ai suoi eroi, rispondendo con l’indifferenza (nel migliore dei casi) all’impegno civile. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono solo i nomi più eccellenti della lunga lista di quanti ne sono stati colpiti. Pietro Cuomo intreccia le loro storie con la Storia recente del nostro Paese, fino a comporre un mosaico eroico e desolante di vuoti di memoria, ingratitudine e qualunquismo.  Un doveroso omaggio a tutti quelli che “se la sono andata a cercare”.